Exsurge Christianitas!

Lega di preghiera per la restaurazione dell'Ordine Tradizionale Cattolico

Art.5 – Le Apparizioni e il messaggio di Fatima – L’apparizione del 13 Luglio 1917

Il “mistero” del terzo segreto – prima parte (la versione ufficiale pubblicata nel 2000)

Nel precedente articolo abbiamo iniziato l’approfondimento sulla terza apparizione della Madonna a Fatima che merita certamente una riflessione più lunga in quanto è quella in cui la Vergine ha rivelato ai pastorelli i tre segreti (che in realtà sono un unico grande messaggio profetico che si può dividere in tre parti). Dopo esserci occupati dei primi due ora iniziamo a trattare del terzo segreto intorno al quale c’è, tuttora, nonostante sia stato ufficialmente rivelato nel 2000, un’alea di mistero.

Per il momento torniamo al racconto storico di quella straordinaria giornata. Era il 13 Luglio 1917 e, come nelle precedenti occasioni, Lucia, Francesco e Giacinta, come richiesto dalla Madonna e nonostante le pressioni esterne che cominciavano ad essere pesanti, si erano recati alla Cova d’Iria. Il testo del terzo segreto si inserisce (o almeno si dovrebbe inserire, questo è proprio uno dei punti intorno ai quali i conti non tornano perfettamente rispetto alla versione che è stata pubblicata ufficialmente dal Vaticano) all’interno del testo riportato nelle Memorie di Suor Lucia subito dopo la frase: “In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede; ecc … Questo non ditelo a nessuno”. Ovviamente queste parole erano state omesse dalla veggente nella redazione delle sue Memorie come le era stato chiesto dalla Madonna.

Nel 1944, in occasione di una grave malattia, e sempre in obbedienza al Vescovo di Leiria, Sr. Lucia (che era ancora nella Casa delle Dorotee a Tuy, in Spagna), mise per iscritto il testo del terzo segreto in una lettera chiusa in una busta sigillata (conservata poi nella cassaforte della Curia) disponendo per iscritto che, alla sua morte, la busta avrebbe dovuto essere consegnata al Card. Manuel patriarca di Lisbona e che avrebbe potuto essere aperta solo dopo il 1960 dal Vescovo di Leiria o dal Patriarca di Lisbona. Nel 1957 il Sant’Uffizio (attuale Congregazione per la dottrina della Fede) chiese al Vescovo di Leiria di spedire la busta a Roma che venne quindi protocollata nel suo Archivio Segreto.

Non risulta, ufficialmente, che Pio XII, morto nel 1958, ebbe mai modo, da Papa, di leggerne il contenuto, sebbene girò la voce che invece avesse letto la lettera e che nel farlo avrebbe pianto e fosse svenuto. Giovanni XXIII si sarebbe poi rifiutato di pubblicarlo nel 1960 e stessa cosa avrebbe successivamente fatto, dopo di lui, Paolo VI. Fu Giovanni Paolo II, intimamente legato alla vicenda di Fatima decise di pubblicare finalmente il contenuto del terzo segreto. L’annuncio lo diede, per il tramite del Segretario di Stato il Card. Sodano, proprio a Fatima, il 13 maggio 2000 in occasione della beatificazione di Francesco e Giacinta, e fu reso noto il 26 giugno 2000 col documento “Il messaggio di Fatima” durante un incontro presieduto dal Card. Ratzinger.

Ed ecco dunque le parole di Suor Lucia secondo quanto è stato ufficialmente riportato dal Vaticano: “Dopo le due parti del segreto che ho già esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora, un poco più in alto, un angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signore emanava dalla Sua mano destra verso di lui. L’angelo, indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!” E vedemmo, in una luce immensa che è Dio (qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti) un Vescovo vestito di bianco (abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre) e vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi, come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre prima di arrivarvi, attraversò una grande città in rovina e mezzo tremulo e con un passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne, di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio”.

L’interpretazione ufficiale che il Vaticano ha dato di questa visione vede collegarla all’attentato a Giovanni Paolo II del 1981. Certo, non vi è dubbio che sia legittimo pensare a questo collegamento, basti pensare alla data di quell’evento, il 13 maggio, alle successive parole dello stesso Papa polacco che affermò che in quella circostanza fu “una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola”tanto che essa fu davvero anomala e tale da permettere che egli rimanesse in vita, ma anche allo stupore nel verificare che, la corona della statua originale della Madonna di Fatima, all’interno della quale fu deciso di incastonare quello stesso proiettile, presentava un’imperfezione, una fessura, nella quale si andava perfettamente ad inserire il proiettile stesso.

Tuttavia, come avremo modo di approfondire nel prossimo articolo, è lecito pensare e credere che questo non sia tutto. E se anche Papa Benedetto XVI arrivò ad affermare, durante la sua visita a Fatima nel 2010, che il messaggio profetico di Fatima non può considerarsi concluso, allora non solo è lecito pensarlo, ma quasi doveroso anche da un punto di vista di ragione. Molti sono gli indizi: innanzitutto nella visione si parla di un Papa ucciso, cosa che non è avvenuta; in secondo luogo, il testo del terzo segreto pubblicato non si inserisce, dal punto di vista lessicale e logico nel resto del testo dei due segreti così come erano stati riportati da Suor Lucia nelle sue Memorie (non c’è una consecutio termini rispetto alla frase che era stata lasciata in sospeso “in Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede ecc.”); ancora ci sono diverse testimonianze autorevoli di persone che avevano certamente letto il terzo segreto quando era ancora nascosto e che, prima della pubblicazione, ne avevano associato il contenuto al pericolo di una grande apostasia all’interno della Chiesa; infine come non sottolineare il fatto che per le altre due parti del segreto, oltre alla visione vi era anche una spiegazione che la Madonna stessa aveva fornito ai veggenti, mentre per questa terza parte non vi sia traccia di una spiegazione della Vergine!

Insomma, come vedremo più in dettaglio nel prossimo articolo, ci sono diversi elementi che danno fortemente adito alla tesi secondo cui il terzo segreto non sia stato rivelato completamente. E questa, insieme alla mancata consacrazione della Russia nei termini precisi in cui la Vergine l’aveva richiesta, e alla mancata pubblicazione dello stesso terzo segreto nel 1960 come sempre la Madonna aveva ordinato i fare tramite Suor Lucia, rappresentano gravi inadempienze che di certo non possono far piacere al Cielo e che non possono non avere conseguenze, le quali probabilmente sono sotto i nostri occhi proprio in questi tempi che stiamo vivendo.

Conoscere Fatima, il suo messaggio e dargli la giusta interpretazione non solo teologica e spirituale, ma anche storica alla luce di quanto è avvenuto nel mondo nel Novecento (per non parlare di quanto sta avvenendo nei primi anni di questo XXI secolo!) con le sue ideologie materialiste e con le due guerre mondiali e, nella Chiesa specialmente dal 1960 in poi, ci appare di capitale importanza per la nostra fede. Come mai i Papi Giovanni XXIII e Paolo VI hanno preferito non rivelare il terzo segreto a suo tempo, dopo il 1960 (proprio nell’imminenza del Concilio Vaticano II al quale sarebbe seguita una gravissima crisi della Fede e di ogni ambito della Chiesa), nonostante ciò fosse stato chiesto direttamente dalla Madonna? Il messaggio di Fatima evidentemente è sconvolgente nel suo complesso, non solo per il mondo, ma anche per la Chiesa stessa: l’invito alla penitenza, le persecuzioni dei cristiani, l’apostasia dilagante in quell’Europa che era stata la culla del Cristianesimo e della civiltà cristiana e all’interno della Chiesa stessa a causa della diffusione del modernismo, ecc. Ma anche sul piano della vita interiore di ciascuno di noi, sono moltissime le chiavi di lettura e gli spunti per la meditazione e l’invito ad un’autentica revisione di vita, che si possono trarre da questo messaggio della Madonna.