Exsurge Christianitas!

Lega di preghiera per la restaurazione dell'Ordine Tradizionale Cattolico

I gradi della vita di unione dell’anima con Maria nostra madre

Nel precedente articolo abbiamo parlato della maternità di Maria nei nostri confronti. Abbiamo visto cosa vuol dire che l’Immacolata è nostra Madre, le ragioni per cui Ella ci ama di questo amore materno, come Ella esercita questa maternità sia nei confronti dei peccatori, sia verso le anime che già fanno un cammino di fede, ecc. Ora proviamo ad entrare ancora più in profondità in questa realtà cercando di approfondire, una volta presa coscienza di essa, come veramente si manifesta quella che è una vera e propria dipendenza dell’anima dalla Santissima Vergine, e quali sono i gradi di questa vita di unione con Lei, seguendo lo stesso schema dei tre gradi della vita interiore: via purificativa, via illuminativa e via unitiva. 

Così come la nostra vita di creature dipende necessariamente e naturalmente dal Suo Creatore e sussiste solo nella misura in cui c’è un continuo atto della Sua Volontà che ci vuole nell’essere, così anche nella vita spirituale, soprannaturale, noi dipendiamo essenzialmente dallo Spirito Santo che infonde in noi la vita di grazia e dalla Sua inseparabile Sposa, la Vergine Maria, per mezzo della quale Egli opera.

Ma oltre a questa dipendenza che possiamo considerare naturale e che non possiamo in nessun modo sciogliere in quanto fa parte della nostra stessa natura, l’anima può, in base alla sua volontà, stringere legami più o meno stretti con Maria, e nella medesima proporzione, ricevere da Essa più o meno grazie.

Per restare sempre uniti a Maria, prima di tutto, è necessaria una preghiera costante. Nessuno può sentirsi esentato da questo: anche chi avesse fatto dei progressi nella vita spirituale, se non starà attento a mantenere sempre stretti vincoli con l’Immacolata, presto finirà per sprecare tutto, lasciarsi prendere da qualche moto di superbia ed egoismo, e così perdere ogni virtù e merito. Il figlio di Maria non potrà mai omettere la preghiera del S. Rosario: solo o in compagnia, chiuso nella sua camera o attraverso le vie della città o della campagna, nel silenzio della solitudine o nel rumore, egli reciterà anche solo mentalmente l’Ave Maria. Occorre essere perseveranti nella preghiera. Sono molti gli ostacoli che le anime incontrano nella vita di preghiera; molti infatti si chiedono che valore abbia la loro preghiera quando questa è piena di distrazioni. S. Massimiliano M. Kolbe rispondeva che “il valore della preghiera non sta in ciò che vorrei, ma in ciò che voglio e desidero, cioè nella volontà; la preghiera non è migliore e più meritoria quando abbonda di consolazioni, ma quando sono necessari maggior sforzo e fedeltà”.    

Quando l’anima ha imparato a rimanere unita alla sua Madre celeste con la preghiera continua, ha posto le basi per la sua crescita spirituale. L’alimento fondamentale per nutrire la nostra vita di grazia lo riceviamo certamente poi, con i Sacramenti, tuttavia nessuno può ricevere i Sacramenti con frutto se Maria non ha prima ben disposto l’anima e preparato l’occasione per riceverli.

Ancora, tutte le grazie le riceviamo dallo Spirito Santo, però Egli ha voluto che venissero distribuite dalla Sua Sposa, la Madonna, che conosce ciascuno dei suoi figli e adatta, misura e sceglie le grazie in base alle reali necessità di ciascuno. Questo è l’ufficio dell’Immacolata che tuttavia richiede una cooperazione da parte dell’anima che deve disporsi ad accogliere queste grazie che non possono essere imposte. Maria ti fortifica, ti ispira, ti consiglia, ti avverte, ma l’anima deve essere docile all’azione di questa buona Madre affinché possa formare Gesù in essa. Quest’opera di assimilazione a Gesù (che è l’essenza della santità) va di pari passo a quella della purificazione perché la vita di Gesù e quella del cd. “uomo vecchio” sono opposte e non possono coesistere nella nostra anima. Per questo l’Immacolata, nell’anima del Suo devoto, cercherà di scacciare gli affetti sregolati, i desideri disordinati, gli egoismi e quei legami alle creature che ostacolano la Presenza di Gesù. Ella stimolerà nell’anima una continua lotta contro il peccato, per mezzo di sante ispirazioni, consigli, rimorsi di coscienza, moti di pentimento, ecc. Ma ci vuole anche una nostra collaborazione: un atto di volontà, una risoluzione di volersi donare a Lei e attraverso di Lei a Gesù. Per questo è necessario mantenere un spirito di compunzione che crea nell’anima quella purezza e umiltà che la dispongono ad accogliere Gesù. Nascondersi in Lei, essere nascosto agli occhi del mondo, come Lei visse nascosta in Dio: come Gesù si chiude nei Santi Tabernacoli, così anche noi chiudiamoci in quel Tabernacolo vivente che è la Madonna. Imitiamo Maria per imitare Gesù. Pensiamo a quanti cuori Gesù ha attirato a Sé per mezzo di Maria! Nessuno, nemmeno i Santi più grandi, essendo comunque macchiati dal peccato originale o anche da qualche colpa attuale, può andare direttamente a Gesù: solo Maria può piacere perfettamente a Gesù; per tutti gli altri, bisogna passare per la Madonna che ci purifica e ci presenta al Figlio così da piacergli.

Facciamo un altro passo avanti. Per piacere perfettamente a Gesù dobbiamo portargli lo stesso amore che gli portava la Madre Sua, dobbiamo amarlo con lo stesso cuore di Maria. Abbiamo dunque capito che dobbiamo amare Gesù tramite Maria. Ma non basta. Dobbiamo anche permettere alla Madre di amare Suo Figlio attraverso di noi. Quando ami Gesù tramite Maria, la Madonna è ancora un tuo strumento, ma se vuoi che Lei ami Gesù tramite te, Ella dovrà prendere totalmente la direzione e il governo del tuo cuore e della tua anima e tu non sarai più che un mezzo per Maria, per moltiplicare il Suo Amore verso Gesù, un prolungamento del Suo amore verso Gesù. Diventiamo come dei piccoli ripetitori attraverso i quali Maria trasmette il Suo amore per Gesù. Così renderemo ancora più felice la nostra Madre celeste potendo moltiplicare il Suo amore per Gesù attraverso i suoi figli che Egli stesso le aveva donato.

Certo, l’Amore che Maria porta a Gesù in Paradiso è già perfetto, completo e infinito, tuttavia questo è un amore necessario nel senso che quando sei nella visione beatifica non è possibile essenzialmente non amare Gesù. Ma Lei desidera anche continuare ad amarlo spontaneamente, come atto libero di volontà, così come faceva qui sulla terra. E oggi questo può farlo tramite noi che siamo Suoi figli. Vogliamo essere i canali attraverso cui Maria ama Gesù? E’ quello che hanno fatto i Santi. Il padre Giuseppe Schryvers ci riporta un esempio meraviglioso: S. Gemma Galgani si vide nelle braccia della Madonna riposando con la sua testa poggiata sul Cuore di Maria. Ad un certo punto la Madonna le chiese: “Gemma, dimmi, ami tu qualcuno più di me?” E la santa rispose: “Sì! Buona Madre, amo uno più di Te!” A queste parole la Vergine la strinse ancor di più a Sé e le disse: “dimmelo, chi dunque ami più di me?” E Gemma rispose: “Ti somiglia moltissimo, i suoi capelli sono i tuoi, la sua carnagione è la tua”. E la Madre insisté: “Gemma, non mi nascondere chi è!” Allora la fanciulla rispose: “è Gesù! Figlio Tuo!” A queste ultime parola la Madonna strinse Gemma al cuore e le disse: “Oh si! Ama Gesù … ama Gesù finché puoi!” E la visione scomparve.

Ma l’unione più perfetta di unione con Maria si realizza con il cd. “scambio dei cuori”: noi le diamo il nostro povero cuore e Lei ci dona il Suo. Come è possibile questo scambio? Non dipende da noi: a noi è chiesto solo un atto di volontà: volerlo e chiedere questa grazia; è una grazia, un dono che ci può fare Maria se lo vuole. Questo è il grado più alto che si possa raggiungere nella vita della Consacrazione e corrisponde all’unione mistica tra noi e Maria (cosiddetta via unitiva). Come detto non dipende da noi, ma da parte nostra possiamo chiedere questo dono e impegnarci nei gradini precedenti che sono la preghiera incessante alla Vergine (recitare molti Rosari) e la mortificazione (cioè la cd. via purificativa) e contemplare la Madonna per imitarne le virtù (cd. via illuminativa). Quando si realizza l’unione mistica tra l’anima e Maria, la Madonna prende pieno possesso dell’anima (ed è una possessione d’amore!), e la dirige in tutte le sue facoltà spirituali e corporali. Siamo così trasformati in Maria (cd. Marianizzazione). Ma questa trasformazione in Maria non sarà fine a sé stessa, bensì il mezzo per essere trasformati in Gesù. E questa è la santità. Pensiamo a quando Gesù verrà dentro di noi nella S. Comunione! Che la nostra anima possa davvero essere il luogo di questo mistico incontro d’amore tra Gesù è Maria!

E’ molto bello vedere come nella vita spirituale ci siano questi gradi e questo ordine perfetto, nella consapevolezza che il più non dipende da noi, però da noi si richiede necessariamente una collaborazione: perché la Madonna possa possederci totalmente, noi dobbiamo, attraverso un atto di volontà, cederle la piena proprietà della nostra vita e della nostra anima: la Consacrazione non è che questo atto, come bene ricorda S. Massimiliano M. Kolbe: un passaggio di proprietà! Poi la Vergine ci darà i mezzi per proseguire e vivere questa donazione (se sapremo accoglierli e metterli in pratica).

Avendole dato un potere sul Figlio Unigenito naturale, Dio ha dato un potere alla Madonna anche su tutti i Suoi figli adottivi. E questo potere riguarda non solo il corpo, ma sopratutto la vita interiore, l’anima. In virtù di tale potere possiamo dire che la Vergine Maria, non solo è nostra Madre, ma è anche la nostra Regina in quanto ci nutre, ci forma in Gesù Cristo e forma Gesù Cristo in noi, pianta nel nostro cuore le radici delle virtù e ne cura lo sviluppo, accompagna lo Spirito Santo in tutte le Sue operazioni in noi, ci genera alla vita eterna come madre. Se il Figlio è Re, dice giustamente S. Atanasio, allora è giusto che Maria sia chiamata Regina, e chi vuole servire Dio, aggiunge S. Bernardino da Siena, deve servire anche Maria. Non basta dunque che l’Immacolata sia presente nella nostra anima, nel nostro cuore, nella nostra mente, occorre invece che Ella diriga, sorregga, governi, in poche parole dobbiamo lasciare che Ella regni nella nostra anima muovendo tutte le nostre facoltà intellettuali (memoria, intelligenza e volontà) e ispirando pensieri, azioni, parole. E se Maria regnerà nella nostra anima, Dio stesso porrà in essa le radici del Suo Regno.