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Il Trattato della vera devozione a Maria di S. Luigi M. Grignion de Montfort – Terza parte

Perché consacrarsi? I motivi e gli effetti meravigliosi della Consacrazione a Maria (Trattato nn. 134-225)

Nei precedenti due articoli abbiamo descritto i fondamenti teologici che sono alla base della necessità della devozione mariana per la vita stessa del cristiano e come la forma più perfetta di questa devozione sia certamente la Consacrazione mariana. Proseguiamo dunque nel nostro approfondimento del Trattato della vera devozione a Maria di S. Luigi M. Grignion de Montfort, meditando sui motivi e sugli effetti meravigliosi di questa Consacrazione.

A) I motivi che dimostrano l’eccellenza della Consacrazione a Gesù per mezzo di Maria

Nei numeri del Trattato dal 135 al 182 il Montfort elenca otto motivi fondamentali che ci suggeriscono di abbracciare questa forma di devozione/spiritualità. La Consacrazione è la più alta forma di tributo di pietà e di ossequio che si possa offrire a Maria, è il vertice del culto mariano perché racchiude in sé tutti gli atti di culto verso di Lei: venerazione, invocazione, amore, imitazione, schiavitù, ecc. Consacrarsi non è solo utile, ma persino necessario, “la tua devozione è un’arma di salvezza che Dio dà a coloro che vuol salvare” (Trattato n. 182) e ciò, come vedremo, è facilmente dimostrabile. Anche per chi è già consacrato è importante meditare spesso sui motivi della Consacrazione sia per riportare alla mente il valore dell’atto che si è compiuto, sia per esaminarsi su quanto si stia vivendo questa donazione all’Immacolata: sarà un ottimo stimolo per impegnarsi sempre più nella rimozione di tutto ciò che è presente nella propria vita ed è di ostacolo a questo ideale e progredire nella sua pratica vivendone a pieno le esigenze.

  1. Primo motivo: questa devozione ci consegna interamente al servizio di Dio. Per mezzo di essa ci doniamo, ci consacriamo totalmente a Dio. Il germe di questa appartenenza viene instillato nell’anima per mezzo del Santo Battesimo e la vera devozione a Maria sarà il mezzo più efficace per coltivare, far crescere e fruttificare quel seme. Donandoci a Maria ci troveremo uniti a Dio nella maniera più perfetta poiché Ella è totalmente unita a Lui. Il consacrato alla Madonna, se sarà fedele a questa devozione, potrà dire di pensare ed agire sempre in unione con Gesù!
  2. Secondo motivo: questa devozione è il mezzo più perfetto per imitare e conformarsi a Gesù, facendoci praticare l’umiltà. Il n. 139 del Trattato è un capolavoro di teologia e spiritualità mariana: “Questo buon Maestro non disdegnò di rinchiudersi nel seno della Vergine Santa come prigioniero e schiavo d’amore ed esserle sottomesso ed obbediente per trent’anni (…) La Sapienza incarnata non volle, benché potesse farlo, darsi direttamente agli uomini, ma preferì darsi per mezzo della Vergine; né volle venire al mondo all’età d’uomo perfetto, ma come povero e piccolo bambino (…) Questa Sapienza infinita non trovò mezzo più perfetto e più breve per glorificare Dio, che quello di sottomettersi in ogni cosa alla Santa Vergine”.Se Gesù Cristo è tutta la nostra santità, se imitarlo è la legge fondamentale della nostra perfezione, allora, come consacrati e figli di Maria, dobbiamo imitarlo specialmente nella Sua sottomissione, nella Sua pietà filiale verso la Sua Santa Madre, nella Sua vita di unione con Maria. Dobbiamo avere per Lei lo stesso amore che Gesù nutriva per Lei. Questa in fondo è la sintesi della Consacrazione mariana. Ci riconosciamo indegni di ricevere qualcosa direttamente dalle mani di Dio e di accostarci direttamente a Lui. S. Bernardo ci ricorda che: “questa è la Volontà di Dio: Egli ha voluto che noi avessimo tutto da Maria” e con lui S. Bernardino da Siena: “tutti i doni, le virtù e le grazie dello Spirito Santo sono distribuiti attraverso le mani di Maria”.
  3. Terzo motivo: questa devozione ci assicura l’assistenza materna della Vergine Maria. L’Immacolata non si lascerà superare in generosità e corrisponderà col dono ineffabile di tutta Sé stessa all’anima. Questo scambio d’amore porterà l’anima ad essere sempre più diffidente verso sé stessa e a confidare nella Madonna abbandonandosi nelle Sue mani, per essere da Lei donata al Figlio Gesù e a Dio Padre. Con la Consacrazione noi doniamo alla Santa Vergine tutte le nostre buone opere, preghiere, sacrifici: Ella “immacolatizza” tutto (per usare un’espressione cara a S. Massimiliano Kolbe), cioè lo purifica da ogni macchia di egoismo, attaccamento alle creature e volontà propria, e l’abbellisce dei Suoi meriti, per presentarlo a Gesù Cristo ed Egli non potrà non accettarlo, non potendo rifiutare nulla dalle mani della Sua Santa Madre.
  4. Quarto motivo. questa devozione è quella che dà maggior gloria a Dio. Non è facile per noi ordinare a Dio i nostri pensieri, parole, opere, sentimenti, ma consacrandoci a Maria noi le offriamo tutto ciò che siamo e che abbiamo affinché Ella, sapendo dove sta la maggior gloria di Dio, lo orienti verso questo fine ultimo.
  5. Quinto motivo. Maria è la via più facile, breve, perfetta e sicura per giungere all’unione con Gesù in cui consiste la perfezione e la santità del cristiano. La Consacrazione all’immacolata è il mezzo migliore per  tendere alla trasformazione in Cristo (cd. “Cristificazione”): Maria è Colei attraverso cui Dio si è donato ed unito all’umanità nell’Incarnazione del Verbo, pertanto è sempre Lei che ci trasmetterà la somiglianza a Gesù Cristo; somigliare a Lei significa somigliare a Gesù. La Vergine Maria: a) è la via più facile per tendere all’unione con Cristo: ciò non significa che la “via mariana” sia priva di croci, tutt’altro, spesso i veri devoti della Madonna sono maggiormente sottoposti a prove, persecuzioni, sofferenze, ecc. ma essi sapranno sopportare le croci con maggiore facilità, merito e gloria grazie all’aiuto che gli verrà da Maria; b) è la via più breve perché come Gesù, donandosi alla Santa Vergine ha assunto la natura umana, così noi, donandoci a Maria, siamo divinizzati e trasformati in Lui; c) è la via più perfetta perché Maria è la creatura più perfetta e più Santa: Colei che ha generato nell’ordine della natura il Figlio primogenito nel Suo grembo verginale, genererà, nell’ordine della grazia, anche tutti i Suoi fratelli, coloro che misticamente entreranno nel Suo grembo; d) è la via più sicura sia perché è stata già percorsa da tanti Santi ed è stata insegnata da Papi e teologi quindi fa parte della Tradizione della Chiesa, sia perché, se ci metteremo sotto la protezione della Vergine Maria, nessun attacco diabolico potrà mai vincere su di noi, essendo Ella la donna che schiaccia la testa al serpente, Colei che sconfigge tutte le eresie (come dice un’antica anafora). Scrive il Montfort (Trattato n. 165): “Siate dunque persuasi che più voi terrete lo sguardo fisso in Maria (…) tanto più perfettamente voi troverete Gesù Cristo”.
  6. Sesto motivo. La Consacrazione dona una grande libertà interiore. Se viviamo secondo la carne siamo schiavi delle passioni, delle concupiscenza, del mondo; Con la Consacrazione la Madonna vuole farci vivere secondo lo Spirito, gli insegnamenti di Gesù, i comandamenti divini, le virtù cristiane. Essa toglierà dall’anima ogni scrupolo che l’ostacola e la immobilizza ed instillerà in essa una santa confidenza e un amore tenero e filiale verso il Padre: questa è la vera libertà dei figli di Dio. Ciò appagherà il nostro desiderio di infinito e di felicità in quanto realizza pienamente il nostro fine ultimo, ciò per cui siamo stati creati: la vita eterna.
  7. Settimo motivo. Questa devozione ci insegnerà ad esercitare la vera Carità verso il prossimo. Offrendo all’Immacolata anche i nostri beni spirituali, ossia il valore soddisfattorio ed impetratorio dei nostri sacrifici, preghiere e buone opere, doniamo alle anime, per le mani della Vergine Maria, quanto abbiamo di più caro e prezioso: i mezzi per la loro salvezza eterna che supera infinitamente il valore di qualsiasi bene materiale che potremmo offrire per soddisfare una qualche esigenza temporanea. Il Montfort scrive nel Trattato (n. 172): “La conversione di un peccatore o la liberazione di un’anima dal Purgatorio è un bene veramente infinito che oltrepassa la creazione del cielo e della terra perché conferisce ad un’anima il possesso di Dio”. Non dimentichiamo, in proposito, ciò che la Madonna rivela a Fatima dopo aver fatto vedere l’inferno ai tre pastorelli: “avete visto l’inferno dove vanno a finire le anime dei peccatori; per salvarli il Signore vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”.
  8. Ottavo motivo. La consacrazione ci ottiene il dono della perseveranza. L’esperienza ci rivela quanto sia facile ricadere nel peccato, spesso accade che anche i buoni anziché progredire nelle virtù e nella vita di grazia, facilmente perdono quel poco di bene che avevano acquisito. Questa disgrazia dipende dal nostro “cattivo fondo” (come lo chiama il Montfort), dal fatto che siamo deboli e incostanti e che ci fidiamo troppo di noi stessi e confidiamo sulle nostre forze, ma dipende anche dall’azione del diavolo che, come un ladro, cerca di rubare quanto di buono può essere stato seminato nel campo della nostra anima. Consacrandoci all’Immacolata, poveri casi di creta, affidiamo tutto a Lei, entriamo misticamente nel Cuore della Vergine Maria; non poniamo l’oro della nostra carità e l’argento delle nostra purezza in noi, forzieri guasti che facilmente vengono depredati dal demonio, l’acqua pura delle grazie celesti nei nostri vasi inquinati dal peccato o il vino buono dei nostri meriti nelle botti vecchie: “dopo che Dio stesso si è rinchiuso con tutte le Sue perfezioni in questo vaso, esso è divenuto la dimora delle anime più spirituali” (Trattato n. 178). 

Per concludere la meditazione sui motivi della Consacrazione mariana ricordiamo che essa è voluta da Gesù e questo motivo dovrebbe già bastare per convincerci. A Fatima la Madonna rivela ai pastorelli che il Signore vuole stabilire nel mondo la devozione al Suo Cuore Immacolato e promette, alle anime che abbracceranno questa devozione, la salvezza eterna: esse saranno predilette da Dio come fiori posti innanzi al Suo trono. Sempre a Fatima la Vergine annuncia: “la guerra sta per finire, ma se gli uomini non cesseranno di offendere il Signore, non passerà molto tempo e ne incomincerà un’altra peggiore; per impedire ciò verrò a chiedere la Consacrazione del mondo al mio Cuore Immacolato”. La Consacrazione è dunque un’esigenza del nostro autentico bene spirituale: quando la Vergine Maria getta le sue radici in un’anima, vi produce meraviglie, quando lo Spirito Santo trova la Sua Santa Sposa in un’anima, la riempie di grazie comunicandosi ad essa con abbondanza.

B) Gli effetti meravigliosi della Consacrazione mariana nell’anima

Diciamo subito che la Consacrazione non è un rito magico: non basta dire a parole di voler bene alla Madonna perché i suoi effetti si producano automaticamente nell’anima. Essi dipendono da quanto l’anima saprà essere fedele agli impegni presi, vivere ogni giorno la Consacrazione e corrispondere alle sue esigenze: lo ricorda lo stesso Montfort scrivendo che molti sono quelli che fanno la Consacrazione, ma pochi quelli che la vivono pienamente. Con la Consacrazione, apparentemente, la nostra vita non sembra cambiare: continuano i momenti di aridità, le prove e le croci, ma interiormente avremo maggiore forza nell’affrontarle se sapremo confidare in Maria. Continueremo a camminare nella vita interiore, ma con la Consacrazione la nostra Mamma ci prende per mano, anzi di più ci pone nel Suo Cuore. Per cominciare, se vivremo come veri figli di Maria, si apriranno sempre più i nostri occhi sulla realtà del nostro peccato e questo ci farà crescere nella virtù dell’umiltà; aumenterà in noi il fervore, saremo più sensibili nel riconoscere gli errori e desiderosi di difendere le Verità della Fede Cattolica; quanto più saremo uniti a Lei tanto più i Sacramenti produrranno frutti di Grazia nella nostra anima e saremo fortificati nelle virtù teologali della Fede, Speranza e Carità; aumenterà in noi un tenero amore filiale verso la nostra dolcissima Madre del Cielo e allo stesso tempo il desiderio che tanti nostri fratelli si avvicinino a questa devozione e scoprano quanto sono amati da Lei e da Dio. Dopo averci protetto durante questa vita, l’Immacolata ci assisterà nel momento della nostra morte e ci riconoscerà come Suoi figli quando ci presenteremo davanti al tribunale di Dio per il nostro giudizio particolare. Ella sarà la nostra avvocata: la Madonna non dimenticherà tutte le volte in cui, recitando l’Ave Maria, ne abbiamo invocato la presenza “nell’ora della nostra morte”: questa buona Madre non mancherà di assistere in modo del tutto speciale, nel momento estremo in cui si decide della loro eternità, quelle anime che in vita sono state così generose da donarsi interamente a Lei.

S. Luigi Maria Grignion de Montfort presenta i principali frutti spirituali della Consacrazione nel Trattato della vera devozione a Maria (nn. 213-225):

I. Primo frutto. La conoscenza e il disprezzo di sé stessi. Gesù insegna nel Vangelo: “se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso e prenda la sua croce” (Mt. 16,24). L’immacolata ci apre gli occhi sulla realtà della nostra miseria, del nostro peccato. La superbia, l’amor proprio, macchiano anche le nostre buone opere; gli angeli ribelli sono precipitati per il loro orgoglio. La consacrazione ci farà partecipare dell’umiltà della Vergine Maria.

II. Secondo frutto. La partecipazione alla fede di Maria. Se l’umiltà è il fondamento, la fede è l’edificio della vita spirituale. Maria è la donna della fede: “Beata tu che hai creduto!” (Lc. 1,45). Ella non ha mai dubitato, è rimasta ferma, sia pur dilaniata dal dolore, ai piedi della Croce sul Calvario: questa è la fede di Maria che supera la fede dei patriarchi, degli apostoli, dei martiri e di tutti i Santi. Nel Sabato Santo rimane l’unica a non perdere la fede ed è pertanto colei che tiene unita la Chiesa al suo Capo Gesù Cristo nel tempo che va dalla Sua morte in Croce alla Sua Resurrezione. Un’antica anafora dice che Maria sconfigge tutte le eresie.

III. Terzo frutto. La grazia del puro amore di Dio. Se Maria sarà presente e regnerà in noi, potremo amare Dio con lo stesso amore del Suo Cuore Immacolato, lo contempleremo con i Suoi stessi occhi di Madre. Se, per disgrazia, il consacrato offendesse Dio, Ella gli otterrà la grazia di pentirsi, umiliarsi e chiedere perdono, rialzandosi subito per riprendere il cammino senza scoraggiarsi.

IV. Quarto frutto. Una grande confidenza e fiducia in Dio e in Maria. Il consacrato confiderà meno in sé stesso e di più in Lei: non si accosterà più a Gesù da sé stesso ma tramite Maria che gli comunicherà le Sue virtù e i Suoi meriti.

V. Quinto frutto. Maria comunicherà al consacrato la Sua anima e il Suo spirito. L’anima dell’Immacolata è l’anima cristiana portata al suo vertice, alla sua perfezione ed è a questo che dobbiamo tendere. Maria renderà la nostra anima partecipe della Sua, per poter glorificare Dio come Egli merita. Quanto più lo Spirito Santo troverà nella nostra anima, l’anima della Sua Sposa, tanto più potrà operare la nostra santificazione.

VI. Sesto frutto. La trasformazione in Maria per essere più perfettamente somiglianti a Gesù Cristo. Per spiegare questo frutto spirituale della Consacrazione il Montfort usa una splendida immagine, quella dello stampo: vi è una grande differenza nel formare una figura a colpi di martello e scalpello piuttosto che gettandola in uno stampo. Ebbene, Maria è lo stampo nel quale si è formato Gesù nella Sua natura umana. Se noi ci riversiamo in questo stampo, Maria modellerà la nostra anima fino a darle la medesima forma di Gesù.

VII. Settimo frutto. Questa devozione è quella che in minor tempo e con maggior grado è capace di dare gloria a Gesù e a Dio Padre. La Madonna procurò a Dio maggior gloria che non gliene diedero, né gliene daranno mai tutti gli Angeli e i Santi messi insieme, pertanto unendoci a Lei,  parteciperemo dei Suoi innumerevoli meriti e grazie che Ella acquistò durante la sua vita.

Dopo aver meditato sui motivi e sugli effetti della Consacrazione, nel prossimo articolo concluderemo il nostro approfondimento sul Trattato della vera devozione a Maria del Montfort trattando le pratiche interiori ed esteriori che bisogna coltivare per poterla vivere giorno per giorno.