Gesù è presentato ad Erode
Punto I – Erode, avvisato che Gesù sta per essere condotto alla sua presenza, si siede subito sul trono ad aspettarlo con impazienza. Appena lo vede arrivare, non riesce a nascondere la sua contentezza. Lo riceve con ostentata cortesia, non come si accoglie un malfattore, ma un personaggio che già da tempo desiderava incontrare, perché la fama dei suoi discorsi e dei suoi miracoli era giunta fino a lui.
Riflessione – Gesù, Verbo eterno e Sapienza increata, ha ora una bella occasione di parlare per far conoscere la santità della sua vita e della sua dottrina. Il principe che gli sta davanti è ansioso di udire le sue risposte; e le sue parole certamente non saranno di- sprezzate. Come altre volte si era degnato di rivolgere discorsi alle folle ricevendone lodi, anche adesso dovrebbe degnarsi di fare un discorso qui, dove il re e tutti i grandi del suo regno sono ben disposti verso di Lui. Invece anche qui Gesù giudica più opportuno tacere. E per quale motivo? Perché vede che Erode è disposto sì ad udirlo e lodarlo, ma non ad ubbidirlo ed onorarlo con la fede che è dovuta alla parola di Dio. Preferisce perciò essere disprezzato piuttosto che essere lodato inutilmente. Capisci, anima mia, ciò che il Signore vuole insegnarti? Devi cercare in tutti i modi di evitare le lodi umane, e non parlare perché gli altri ammirino la tua bravura.
Colloquio – Mio Dio, cado spesso in questo peccato perché sono accecato dal mio amor proprio. Amo le lodi e le cerco come se fossero un cibo gustoso e sostanzioso; e con questo dimostro di essere un vero sciocco, perché non ho nulla di mio che meriti lode. Se in me c’è qualcosa di buono è tutto tuo, e solo tu devi essere lodato. Salvatore umilissimo, che apprezzi l’umiliazione più dell’onore, liberami dalla mia vanità e fammi capire che sono uno stolto a dare tanto valore alle lodi umane e che sono un ladro se ambisco a quelle lodi che son dovute soltanto a te.
Pratica – Chi cerca di essere lodato dagli uomini è denigrato da Dio. E a che cosa mi serviranno tutte le lodi del mondo, quando Dio verrà a giudicarmi e, forse anche per questa mia vanità, a condannarmi?