Gesù è presentato ad Erode
Punto III – Alla presenza di Erode, Gesù non parla assoluta- mente; quel re è indegno di udire la sua parola, perché vive nella lussuria, e a causa di questa è diventato simile ad un ottuso animale che non ha la capacità di accogliere i misteri divini, né la disposizione a trarne profitto. È indegno anche perché è un ipocrita che copre la sua malizia col manto del rispetto verso Dio, e finge di essere un uomo spirituale, mentre in realtà ama solo i piaceri del mondo. Finge addirittura con se stesso quando mostra di voler onorare Gesù proprio nel momento in cui deride la sua santità.
Riflessione– Per tutto questo giustamente tace il Salvatore del mondo; ma è un brutto segno quando Dio tace e non parla più ad un’anima. I santi non temevano nulla più del silenzio di Dio. Anche Davide ripete più volte nei salmi la supplica al Signore affinché abbia la bontà di non tacere. Guai a quell’anima a cui Dio non parla più con le sue ispirazioni, perché non potrebbe amare la verità senza che il maestro la istruisca, e non potrebbe camminare nella retta via senza che la guida gliela indichi. È veramente indegno di udire la voce di Dio soprattutto chi, come Erode, si dà all’impurità o all’ipocrisia; e non ce ne dobbiamo stupire perché questi due peccati si contrappongono con violenza a Lui che è purezza e verità infinite.
Colloquio – Mio divino Salvatore, in nome della tua immensa carità ti supplico di non rendere muta con me la tua misericordia a causa dei miei peccati. So di meritare il tuo silenzio perché il mio cuore è pieno d’impurità, di vanità e di malizia, ma aiutami tu a liberarmi dalle mie passioni e ad essere capace di sentire la tua voce amorosa. Non fare con me come hai già fatto con Erode, ma parlami, Gesù, e sollecitami al bene, perché io desidero tanto udirti ed obbedirti.
Pratica– Detesterò sempre più il vizio dell’impurità e dell’ipocrisia, considerando quanto sono gravi e quanto fanno soffrire il Signore.