Riflessione – Dobbiamo persuaderci che Giuda è morto impenitente e disperato. Che cosa lo aveva ridotto in quello stato? La sua avidità e il suo attaccamento al denaro. E come mai questa passione si era tanto radicata in lui? Perché era stato negligente nel combatterla e quindi le aveva permesso di produrre nel suo cuore un danno gravissimo: era diventato refrattario alla grazia. Questo purtroppo avviene non di rado a tanti altri che Dio lascia nella condizione di peccatori, condizione che volontariamente hanno scelto. Anche a me potrebbe succedere altrettanto quando meno me l’aspetto, perché anch’io ho dentro di me certe passioni da cui talvolta mi lascio vincere. Se Dio dovesse abbandonarmi e permettermi di fare una brutta fine, dovrò incolpare solo me stesso e la mia accidia, in cui tuttora persevero rischiando veramente il castigo eterno.
Colloquio- Dio Onnipotente, io, misero nulla, mi umilio davanti a te e ti prego di non abbandonarmi. Tu dici al mio cuore che se questo dovesse succedere, la colpa sarebbe mia e non tua; però senza la tua grazia non posso niente. Ispirami, dunque, tutto quello che ti piace e aiutami a realizzare le tue ispirazioni. La mia debolezza sia vinta dalla tua misericordia.