Exsurge Christianitas!

Lega di preghiera per la restaurazione dell'Ordine Tradizionale Cattolico

SANTA PASQUA 2023 – Il Sabato Santo della Chiesa e l’alba della Pasqua

La gioia dell’alba del giorno di Pasqua è prefigurazione eccellente della meta a cui tendiamo, del fine ultimo della nostra vita. Ma il mistero della Resurrezione non è separabile da quanto abbiamo meditato e vissuto, per mezzo della Liturgia, nei giorni immediatamente precedenti, del Santo Triduo.

Nel Giovedì Santo abbiamo meditato sull’istituzione della Santissima Eucarestia e del Sacerdozio, durante l’ultima cena, ma in vista, e per i meriti, del Sacrificio del Calvario. A Nostro Signore non è bastato “annientarsi” prima assumendo la natura umana nelle fattezze di un bambino in tutto dipendente da Maria e Giuseppe che, pur nelle loro perfezioni e virtù, erano pur sempre delle Sue creature, e poi sacrificando la Sua stessa vita per noi, per mezzo della più violenta ed ignominiosa delle morti che esistesse a quel tempo, ossia la crocifissione. Non pago, Egli ha voluto, in ultimo, “annientarsi” anche rendendosi realmente presente col Suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità, nell’Ostia e nel Calice consacrati durante le S. Messe celebrate sugli altari delle nostre Chiese e facendosi prigioniero d’Amore nei nostri Tabernacoli (purtroppo troppo spesso abbandonati), per perpetuare fino alla fine dei tempi il Suo Sacrificio redentivo e farsi cibo divino delle nostre anime!

Nel Venerdì Santo abbiamo contemplato il vertice dell’Amore in atto, secondo l’insegnamento che Gesù stesso aveva pronunciato: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”. Come non commuoversi già nel contemplare Gesù, presentato alla folla da Pilato, dopo essere già stato catturato, fatto oggetto di un processo farsa, schernito, schiaffeggiato, sputato in faccia e flagellato a sangue? “Ecce Homo!” Ma ancora non bastava! Potremmo dirgli con S. Alfonso: “Oh Agnello Divino, non siete ancora sazio di dolori? Se pretendete, con questi, di acquistarvi il mio amore, deh cessate di più patire, che io voglio amarvi come desiderate! No, Egli ti dice, non sono io abbastanza contento; allora sarò contento quando mi vedrò morto per tuo amore. E ora, dove vai Gesù mio? Vado, risponde, a morire per te! Non m’impedire! Questo solo ti cerco e ti raccomando: quando mi vedrai già morto sulla Croce per te, ricordati dell’Amore che ti ho portato, ricordatene e amami” (Dal libro “L’amore delle anime” di S. Alfonso M. De Liguori). E lo stesso desiderio di amore e di amare, Egli volle esprimerlo dall’alto della Croce, secondo l’interpretazione che ne danno i Padri della Chiesa, con l’espressione: “Ho sete”. Gesù non si era lamentato di alcuno dei dolori della Sua Passione che aveva patito fino a quel momento: non per gli schiaffi, non per gli insulti o gli sputi, e nemmeno per i flagelli ed i chiodi: non era di acqua che Egli era assettato, bensì di anime da salvare e di quel poco amore che esse potevano dargli, della tua anima e del tuo amore.

Il Sabato Santo è il giorno della Vergine Maria. Ella ci aveva donato Gesù bambino in quella notte di Betlemme tenendolo stretto tra le Sue braccia, ed ora ecco, come noi glielo restituiamo, deposto dalla Croce, ancora una volta avvolto nel Suo materno abbraccio: quel tenero bambino che spirava amore e tenerezza, ora è un corpo tutto piagato, morto. In questo giorno la Chiesa era Maria, unica a conservare la fede mentre tutti gli apostoli erano smarriti o fuggiti in un misto di sentimenti di paura, disillusione, disperazione per il triste spettacolo al quale avevano assistito. La Madonna è Colei che ha assicurato continuità, senza che ci fosse alcuna interruzione neanche solo per un giorno, mantenendo intatto il legame, tra la Chiesa primitiva che si sarebbe sviluppata a partire dagli apostoli in seguito alle apparizioni del Risorto e dell’effusione dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste, e il Suo Fondatore Gesù.

Molti autorevoli pensatori, attenti osservatori dei tempi che stiamo vivendo, guardando alla situazione della Chiesa, e volendo fare un parallelo con la vita del Suo Capo invisibile Gesù Cristo, hanno, in certo senso anche condivisibilmente, commentato che essa stia vivendo il suo Venerdì Santo. Non c’è dubbio che questi tempi rappresentino la Passione della Chiesa, tuttavia forse potremmo anche dire che, in questi ultimi anni, si sia passati al Sabato Santo. I pastori (non tutti grazie a Dio, ma la stragrande maggioranza di loro), i successori degli apostoli, coloro che dovrebbero guidare il gregge loro affidato lungo i sentieri della Verità, sembrano non solo aver completamente smarrito la direzione, ma addirittura non aver più ben chiara nemmeno la destinazione da raggiungere, e la confusione regna sovrana. Tutto sembra crollare, è come se un pezzo alla volta tutto il castello della Tradizione, venga posto sotto il fuoco “amico” (o almeno, che tale dovrebbe essere). Ma se davvero siamo nel Sabato Santo, allora è anche più vicina la Resurrezione, allora questi davvero sono i tempi dell’Immacolata, della Fede di Maria. Aggrappiamoci dunque alla nostra Madre Celeste attraverso l’autentica devozione mariana e, ancor più, la Consacrazione al Suo Cuore Immacolato che, non a caso, Ella stessa definì a Fatima, il nostro rifugio sicuro, chissà, magari pensando proprio a questi tempi. Ella è la mistica aurora del Sole (Gesù) che sorge: nell’anima in cui la Vergine è presente, presto giunge anche il Suo Divin Figlio. Non perdiamo la fiducia, né tanto meno la speranza, perché quanto più satana appare scatenato, quanto più la rivoluzione sembra incedere a grandi passi lasciando lungo la strada macerie su macerie, tanto più è vicino il trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Possa davvero questa S. Pasqua essere preludio di questi eventi, possa preso risorgere la cristianità! Siamo consapevoli che, nella prospettiva della grazia e della gloria eterna, i nostri meriti non derivano dai successi apparenti delle nostre opere ed intraprese, ma dal fatto stesso che, impugnando le armi della fede e della preghiera, della vita interiore nutrita dai Sacramenti e dalla meditazione, facciamo della nostra vita un combattimento per la gloria di Dio e la salvezza della anime. 

Continuiamo dunque fiduciosi e uniti questa battaglia con le armi che abbiamo a disposizione: l’ora di guardia alla Regina delle Vittorie e l’Adorazione! Con l’Immacolata guardiamo oltre la pietra del sepolcro! Auguri di una Santa Pasqua a tutti voi ed alle vostre famiglie dallo staff di Exsurge Christianitas.