La profezia del Grande Monarca

Nelle profezie cristiane degli ultimi secoli, c’è un tema ricorrente: la predizione della venuta, nei tempi del trionfo della Vergine Santissima, di un re potente, un Grande Monarca, capace di riportare il mondo alla verità del cristianesimo. Ovviamente, si tratta di una figura misteriosa, che – ammesso di voler credere alle visioni di santi e mistici – deve ancora manifestarsi sulla Terra. Può essere utile leggere alcune di queste profezie, per farsi un’idea di questo personaggio e degli avvenimenti a lui legati.

Il francescano Bernardino da Bustis (venerato localmente come beato, anche se il culto non è mai stato ufficializzato dalla Chiesa), grande devoto alla Beata Vergine, visse tra il 1450 ed il 1513 in Lombardia. Egli parla del Grande Monarca in questi termini:

“Un certo potentissimo re del cristianesimo, che sorgerà vicino al tempo dell’Anticristo, verrà in conflitto contra la Chiesa Romana, ed a questa cagionerà molte tribolazioni, ed in quel tempo vi sarà uno scisma nella Chiesa di Dio nella elezione del papa, perché se ne creeranno parecchi: tra i quali saravvi uno che verrà eletto per opera del predetto re, ma non sarà vero Papa, perseguiterà anzi il vero Papa e quelli che ubbidiranno a lui, e molti presteranno ubbidienza più all’antipapa che non al vero Pontefice; ma da ultimo finirà male cotesto falso papa e il vero papa rimarrà incontrastato Pontefice.
La Chiesa Romana verrà parimente liberata dalle mani d’esso re pel braccio ed il potere d’un altro re cristianissimo, che verrà in soccorso della stessa Chiesa Romana: che sebbene dall’esercito del re predetto venga preso esso buon re, e incarcerato da cotesto re cattivo, tuttavia per l’aiuto di Maria Vergine SS. verrà liberato, ed in ultimo dopo molti pericoli e travagli riporterà vittoria.
Il Papa angelico, che allora sederà, incoronerà d’imperiale corona quel re, ed entrambi insieme riformeranno la Chiesa di Cristo nello stato di evangelica povertà […] (I futuri destini degli Stati e delle nazioni, ovvero profezie e predizioni riguardanti tutti i regni dell’universo sino alla fine del mondo, Torino 1861, pp. 304-305).

La terziaria secolare Anna Maria Taigi  (1769-1837) parla anch’essa del Grande Monarca nella profezia famosa dei “tre giorni di buio”, della quale riportiamo un estratto:

La Francia precipiterà in una spaventosa anarchia. I francesi avranno una disperata guerra civile nel corso della quale anche i vecchi prenderanno le armi. I partiti politici, avendo esaurito il loro sangue e la loro rabbia senza essere stati capaci di arrivare ad alcuna soluzione soddisfacente, si accorderanno, come ultima risorsa, per far ricorso alla Santa Sede. Allora il Papa invierà in Francia un legato speciale… A seguito delle informazioni ricevute, Sua Santità in persona nominerà un Re molto cristiano per il governo della Francia (S. Mancinelli, Vita e profezie della beata Anna Maria Taigi, Edizioni Segno, Tavagnacco UD 2016, pp. 83-83).

Il venerabile Bartolomeo Holzhauser (1613-1658) lega l’avvento del Grande Monarca all’inizio della Sesta Era della storia della Chiesa; essa, infatti, «esordisce da quel monarca forte e pontefice santo, e perdurerà sino alla nascita dell’Anticristo. Questo stato verrà detto di consolazione», dice il monaco; consolazione perché mentre nella quinta era «ogni cosa viene dalla guerra sovvertita, mentre sono oppressi i cattolici dagli eretici e scellerati cristiani, mentre costretta è la Chiesa ed i suoi ministri a pagar tributo […] succederà una mirabile mutazione, operata dalla destra onnipotente di Dio, la quale niuno può mai umanamente immaginarsi. Perrocché quel monarca, che sarà per venire mandato da Dio, distruggerà radicalmente le repubbliche, tutto si assoggetterà, e proteggerà la vera Chiesa di Cristo». (I futuri destini, op. cit., p. 233).

È possibile ricavare un identikit del Grande Monarca? Alcune profezie ci aiutano: Egli «sarà gran peccatore nella sua gioventù, poi si convertirà al grande Iddio, dal quale fu tirato come fu San Paolo», afferma san Francesco da Paola (I futuri destini, op. cit., p. 133). Il Grande Monarca sarà, secondo la profezia di molti veggenti, un membro della Casa Reale francese (Così, ad esempio, affermarono Maria Giulia Jahenny, san Cesario di Arles, san Cataldo, Bartolomeo Holzhauser). Cosa, questa, che non può non porci la riflessione sull’importanza della Francia – “figlia prediletta della Chiesa” – nella storia della salvezza. L’appartenenza del Grande Monarca alla stirpe reale francese costituirebbe una sorta di riparazione ai mali che proprio dalla Francia si sono moltiplicati per il mondo, conseguenza nefanda della Rivoluzione francese? Si pensi che Luigi XIV fu sordo ai richiami di santa Margherita Maria Alacoque, la quale aveva scritto al Re Sole avvertendolo che «il Signore desidera regnare nel palazzo reale e soprattutto nel cuore del re» (V. Lessi, Margherita Maria Alacoque, la santa del Sacro Cuore, Paoline, Milano 2015, p. 127). Gesù voleva che il Sacro Cuore fosse dipinto nelle bandiere di Francia, diffondendo nel regno questa specialissima e nobilissima devozione. Non sappiamo se Luigi XIV ricevette mai la lettera di suor Margherita Maria, ma sappiamo che Luigi XVI era consapevole dell’importanza del Sacro Cuore e fece voto di istituire una festa nazionale. Purtroppo, sappiamo che la Rivoluzione – un secolo dopo le ammonizioni della mistica – ebbe la meglio. L’appartenenza del Grande Monarca alla stirpe francese può essere in qualche modo legata anche al finale compimento del desiderio di Gesù e alla diffusione del culto del Sacro Cuore proprio a partire dalla Francia? È una domanda stimolante, alla quale solo il tempo potrà dare risposta.

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