
In questo breve episodio tratto dalla vita di San Lopoldo Mandic si chiarisce il senso dell’espiazione e della riparazione cristiane. In un mondo che ostenta alti valori quali tolleranza, rispetto, libertà che poi si dimostrano l’opposto, giganteggia l’esempio di Nostro Signore che attraverso la Croce ci dimostra il profondo senso della carità, senza la quale non vi possono essere né vera solidarietà né vera libertà, né nessun’altra virtù, essendo questa il fondamento di tutto. Il mondo si sorregge sulla Croce e sul Sacrificio: stat Crux dum volvitur orbis, dice il moto certosino. La Croce sta mentre tutto intorno si modifica. È una realtà.

“Padre Leopoldo soffrì grandemente nella sua vita, e il motivo di tanto aggravarsi della mano del Signore sopra di lui lo dobbiamo cercare nelle vie misteriose della grazia.
Un giorno, un suo amico gli chiese:
«Padre, come possono i santi, dinanzi ad un ammalato, dire con tutta sicurezza: Sarai guarito! Con
quale fondamento pronunciano tali parole?»
Padre Leopoldo rispose:
«Raccontano che, una volta, un sacerdote di San Giovanni Bosco, con tutta semplicità gli disse: Padre, quanto sarete contento nel far miracoli! E S. Giovanni sorridendo gli rispose: Figliolo, se tu sapessi che cosa costano i miracoli, pregheresti il Signore a non concederti mai questo dono !
Ecco la risposta a quanto lei mi ha domandato.
Quando i santi si trovano dinanzi qualche infelice che chiede un miracolo, essi si mettono tra lui e Dio e dicono: Signore, scarica sopra di me la tua ira, o la prova di quest’anima; mi offro vittima per lui.
Essi data l’unione che hanno con il Signore, percepiscono per un intuito soprannaturale, che Dio accetta la sostituzione e con tutta sicurezza annunziano il miracolo che Dio compirà.
Ma il Signore prende le cose sul serio e li fa inesorabilmente espiare quanto era destinato a colui che ottenne il miracolo. In questo, i santi si assomigliano al Redentore Divino che si interpose tra l’Eterno suo Padre e la umanità peccatrice, espiando in se i delitti del mondo affinchè i peccatori fossero salvi ».
Ecco quanto accadeva anche a Padre Leopoldo.
Quante volte egli si offrì al Signore come vittima per ottenere la guarigione di un infermo, il conforto ad un tribolato, la conversione dei peccatori, l’abbondanza della grazia alle anime chiamate a grandi cose !
E Dio lo prendeva in parola. Attorno a lui si moltiplicavano i fatti prodigiosi, le anime si convertivano, tutti uscivano dal suo confessionale confortati e con l’anima raggiante, ma egli pagava tutto questo a caro prezzo.
Scriveva, in proposito, l’Avvenire d’ Italia, in data 30 agosto 1942: « Padre Leopoldo non voleva soffrisse l’ammalato, voleva portare il peso nostro. Diceva: «Butti tutto sulle mie spalle… stia tranquillo!…» e sorrideva, man mano che percepiva la liberazione dello spirito che aveva dinanzi».
Ecco il vero motivo delle tante sofferenze fisiche e morali di quest’anima eroica.”