IL CARISMA
DEL
PROFUMO.
Sempre riguardo ai “profumi” di Padre Pio, una donna così racconta: «Mia figlia maggiore quando nacque stava benissimo, ma, con il passare delle settimane, cominciò a rifiutare il cibo.
Preoccupati del suo visibile dimagrimento e del malessere che accusava, la ricoverammo nell’Ospedale di Chieti (Abruzzo), ma non risolvemmo nulla, poiché la situazione peggiorava sempre di più.
La bambina, infatti, rifiutava di voler vedere il biberon, per cui dovettero alimentarla con il sondino.
Poiché notavamo un visibile peggioramento, temendo il peggio, la battezzammo in Ospedale.
Di lì a poco, fu trasferita all’Ospedale “Bambin Gesù” di Roma.
Lì i medici, per risolvere il grave problema, si adoperarono oltre ogni dire.
Nel frattempo, io volli andare a San Giovanni Rotondo, portando con me mio marito e mia zia.
Dopo aver ascoltato la Santa Messa, ci recammo presso la cella di Padre Pio e, innanzi alla sua immagine, in preda alla disperazione, gli dissi: “Padre Pio, che male ha fatto quella bambina innocente per soffrire così?
Sono venuta fin qui a pregarti, affinché tu la guarisca: fa che ricominci a mangiare!
Salvala tu!
Subito dopo tale invocazione, avvertimmo un forte “profumo di viole”; mia zia disse che “quello” era un buon segno.
In realtà, fu evidente la conferma che Padre Pio, quando concede una grazia, lo fa capire proprio attraverso i profumi.
Infatti, mia figlia venne dimessa dal “Bambin Gesù” addirittura il giorno dopo che aveva ripreso a mangiare normalmente, riacquistando, giorno dopo giorno, il normale peso e ora, a 22 anni è in perfetta salute.
Personalmente, non finirò mai di ringraziare e pregare continuamente Padre Pio, affinché protegga le mie figlie sempre e ovunque».