Canto Gregoriano

1. COS’È IL CANTO GREGORIANO?

2. I CANTI DELLA S. MESSA E DELL’UFFICIO


1. COS’È IL CANTO GREGORIANO?

“La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente;
ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza,
cantando a Dio di cuore e con gratitudine
Salmi, Inni e Cantici spirituali.”

San Paolo, Prima lettera ai Colossesi 3,16

Il Canto Gregoriano è la Raccolta di Canti nati insieme alla Chiesa: gli Apostoli nelle prime Sante Messe e riunioni utilizzavano le cantillazioni dei Salmi provenienti dalla tradizione ebraica e man mano questi canti si sono sempre più sviluppati fino al “secolo d’oro” del Canto Gregoriano: il IX sec.
Nel IV sec. I cristiani, ad esempio, si portavano nelle Catacombe delle melodie semplici sui testi dei Salmi come facevano gli Apostoli a Gerusalemme. In questi Canti la Chiesa ha cercato di tradurre in Musica le Sacre Scritture (specialmente i Salmi) e composizione poetiche religiose (Inni) e si puo’ dire che questi Canti siano vere e proprie “esegesi bibliche”: infatti la melodia è stata composta proprio per risaltare il significato del testo e farlo recepire a chi l’ascolta. Si chiama “Canto Gregoriano” perché il Papa e Monaco Benedettino Gregorio I (540 ca.–604) detto poi Magno, raccogliendo i canti in un unico libro (“l’Antiphonarium Cento”), realizzò il “corpus” originario dal quale avrebbero attinto nei successivi secoli intere schiere di cantores.

Questo canto veniva all’inizio diffuso oralmente tramite i maestri cantori che venivano inviati per insegnare ad altri cantori i vari canti. L’Imperatore Carlo Magno (742 – 814)
impegnandosi per l’unità liturgica, si prodigò moltissimo per diffondere questo Canto in tutto il suo impero considerandolo proprio uno strumento efficacissimo per realizzarla (nell’impero erano diffusi molti riti liturgici). Nel IX sec. si diffondono le prime notazioni musicali che con l’aiuto di segni indicavano la ritmica dei canti. Nel 1050 circa, Guido d’Arezzo mette a punto con il tetragramma un sistema che permette di trascrivere l’altezza tonale delle note, purtroppo perdendo tutta la parte ritmica che veniva trasmessa oralmente e inizia così il declino di questo canto; declino che diverrà sempre più grande con la nascita della polifonia (che pur nasce dai brani Gregoriani) la quale prenderà più spazio nella liturgia mettendo sempre più da parte l’antico canto della Chiesa.

A metà del 1800 i Monaci di Solesmes, guidati dall’Abate, il servo di Dio Prospero Gueranger, diedero inizio alla Restaurazione Gregoriana: i monaci solesmensi con l’ausilio della nascita della fotografia girarono per tutte le abbazie d’Europa in cerca degli antichi manoscritti dei canti e si misero a studiarli in modo sistematico .
Nel 1903, Papa Pio X scrive il Motu Proprio “Tra le Sollecitudini” nel quale definisce il Canto Gregoriano come canto proprio della Chiesa romana. Giuseppe Sarto (che era un musicista), già da Vescovo e da Cardinale era interessato all’approfondimento di questo canto specialmente grazie all’amico Lorenzo Perosi che lo colpì moltissimo quando gli invio’ una lettera durante una visita presso l’Abbazia di Solesmes dopo averne sentito il canto dei monaci li presenti. Si puo’ dire che da metà 1800 a tutto il 1900 c’è stato una grande riscoperta di questo canto specialmente tramite gli studi della semiologia (studio degli antichi segni musicali) e paleografia (disciplina che studia la storia della scrittura musicale, specialmente quella manoscritta) in modo particolare tramite il lavoro del monaco solesmense don Eugène Cardine (1905 – Solesmes, 24 gennaio 1988).

Il 7-VII-2007 con il Motu Proprio “Summorum Pontificum”, Papa Benedetto XVI ricorda che la S. Messa secondo il Rito di San Pio V (detta “Tridentina” non è stata mai abolita ed il ritorno e diffusione della Messa in Latino ha spinto e favorito molti fedeli nello studio del Canto proprio della Chiesa.

2. I CANTI DELLA S. MESSA E DELL’UFFICIO

Il Repertorio Gregoriano divide in due grandi rami:

1) Canti per la S. Messa
– Canti dell’Ordinario : Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei
– Canti del Proprio:

Introito (antiphona ad introitum),
Graduale ( Responsorium Graduale),
Alleluia/(Tratto, tractus, nel periodo Quaresimale),
Offertorio (Antiphona ad offertorium),
Communio (Antiphona ad communionem)

Manuale dei canti utilizzato per la S. Messa : Graduale

Nota bene:
l’Introito, l’Offertorio e il Communio non sono da confondere con gli odierni canti d’ingresso, offertorio e Comunione i quali possono essere uguali anche in S. Messe diverse; i Canti Gregoriani dell’Introito, Offertorio, Communio sono specifici per ogni singola S. Messa e sono indicati nel Messale (antiphona ad introitum, antiphona ad offertorium, antiphona ad communionem).

2) Canti per l’Ufficio Divino (chiamato ora “liturgia delle ore” dopo la riforma liturgica post Concilio Vaticano II), che si divide nei seguenti momenti di preghiera della giornata: Lodi, Ora Prima, Ora Terza, Ora Sesta, Ora Nona, Vespri, Compieta, Notturno/Mattutino/Ufficio delle letture ) :

Antifone (che precedono e seguono i Salmi);
Inni;
Responsori brevi e lunghi (che seguono le letture bibliche nel Rito
Monastico)

Manuali dei canti utilizzato per l’Ufficio Divino:
Antiphonale Monasticum o Romanum, Nocturnale

L’Ufficio Divino storicamente è diviso in due ambientazioni:

L’Ufficio Divino Monastico (Specialmente in ambito Benedettino)
L’Ufficio Divino Romano (Proprio della Chiesa Romana)

Seppur con molte parti in comune, entrambi hanno canti propri (Antifone, Inni, Responsori) e i Salmi disposti in modo diverso nelle varie parti dell’ufficio (Lodi Vespri ecc..).

MANUALI UTILIZZATI PER IL CANTO GREGORIANO

Per la Messa si usa il Graduale Romanum o il Graduale Triplex
Per la Liturgia delle Ore si usa l’Antiphonale

GRADUALE : In esso sono presenti tutti i canti del “proprio” della Messa (Introito, Sequenza, Graduale, Alleluja con versetti o il Tratto (per il tempo Quaresimale), Offertorium e Communio) ; e nella parte conclusiva del Graduale (e quindi anche del Graduale Triplex) c’è il Kyriale ossia tutti i canti dell’Ordinario della Messa (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei)

GRADUALE TRIPLEX: E’ il Graduale che ha in aggiunta alla notazione Vaticana (secondo il Graduale Romanum 1974 post riforma) i neumi delle notazioni di Leon (sopra) e di San Gallo (sotto).

GRADUALE SIMPLEX: Contiene i Canti della Messa post-riforma in una modalità semplificata: al posto degli originali Introito , Graduale, Offertorio communio, sono stati presi dal repertorio Antifone della Liturgia delle Ore (e sono tutti composti nella struttura Antifona + Salmo)

ANTIPHONALE ROMANUM: Contiene tutte le parti per la Liturgia
delle Ore/Ufficio Divino secondo il Rito Romano.

ANTIPHONALE MONASTICUM: Contiene le parti dell’Ufficio Divino secondo il Rito dei Monaci Benedettini (l’ultimo Antifonario Monastico prima della riforma è quello del 1934,è tuttora utilizzato in diverse congregazioni Benedettine come quella dei Monaci di Norcia, Barroux, Fontgombault..)

LITURGIA HORARUM: Contiene tutte le parti della Liturgia delle Ore secondo le modifiche della riforma con il Concilio Vaticano II (I Salmi sono divisi in 4 Settimane). Contiene tutte le melodie se è nella versione “Liturgia horarum in cantu gregoriano”.

BREVIARIUM ROMANUM : Contiene tutti i testi delle preghiere per l’Ufficio Divino (pre riforma post Concilio Vaticano II) nel Rito Romano si puo’ utilizzare grazie al Motu Proprio Summorum Pontificum.

LIBER HYMNARIUS: Contiene tutti gli inni per la Liturgia delle ore (presenti anche nell’Antifonale) e trascritti per intero, mentre nell’Antifonale è trascritto solo il primo verso (visto che si ripete per tutti i versi)

NOCTURNALE contiene le parti del Mattutino detti anche Notturni (ora chiamato Ufficio delle Letture). Anch’esso puo’ essere Romano o Monastico.

MESSALE GREGORIANO : contiene le parti della Messa Cantata in Gregoriano (secondo il Novus Ordo); la ripartizione dei pezzi cantati è stata modificata per adattarla al ciclo liturgico rinnovato e alla scelta delle letture. Il repertorio è stato arricchito rimettendo in uso pezzi autentici che erano rimasti inutilizzati da secoli, mentre sono state scartate molte composizioni recenti estranee al genio gregoriano.

DIURNALE MONASTICO da utilizzare con Antiphonale Monasticum; contiene la Liturgia delle Ore (senza la notazione Gregoriana) secondo il Rito dei Monaci Benedettini.

VERSICULARIO : Contiene i Versetti per il Canto del Communio.

CANTUS SELECTI : Raccolta dei Canti Gregoriani più “famosi”.

OFFERTORIALE TRIPLEX : contiene i canti dell’Offertorio e i rispettivi versetti (non presenti nel Graduale, con le notazioni neumatiche di San Gallo e Laon.

LIBER USUALIS : è stato il libro liturgico più utilizzato nel 1900 (alcuni lo utilizzano ancora); contiene un po’ di tutto: i Canti della Messa, Antifone della Liturgia delle Ore, Canti più conosciuti..

ORDO HEBDOMADAE SANCTAE : Contiene tutti i Canti della Settimana Santa (compresi quelli del Nocturnale.. “ufficio delle Tenebre”)